Come fare da Self!

Come fare da Self!

In pochi credono nell’autopubblicazione. Perfino chi si autopubblica ci crede poco, o meglio, ci crede finché la considera come una sfida personale. Che razza di self-publisher sarebbe se non credesse in quello che fa da self?

Già… ma siamo sicuri che sia così saggio fare sempre da self?

Non so se è capitato anche a te di cercare modi per promuovervi e imbatterti nell’avviso: “non si accettano libri autopubblicati”. A me facevano venire voglia di creare qualcosa solo per il gusto di avvisare: “qui non si accettano libri pubblicati con casa editrice”.

E in effetti è quello che ho fatto.

Ora che lo scrivo nero su bianco, sembra una follia! Ma ormai ci sono dentro fino al collo, e mia moglie con me, ed è certo che proveremo a cambiare le cose per tutti noi!

Ma non perdiamo il filo.

Fare da soli è saggio? Io dico di no. Meglio supportarci a vicenda. Ma come?

Una volta mi sono imbattuto in un autore pubblicato di fresco con una casa editrice, si stava dannando creando espedienti fantasiosi (non è una presa in giro, era davvero creativo) per costruire una solida schiera di follower su Instagram. Il suo scopo dichiarato era quello di creare una “community”. Seguendo le sue “sfide” (chiamiamole così) tutti i partecipanti si sarebbero ritrovati con un discreto numero di follower. La cosa avrebbe dovuto dare un certo appeal ad autori e autrici.

Sai, vedere che uno scrittore ha duemila follower, è già un buon biglietto da visita. Ma se dietro a questi numeri ci sono solo colleghi, che valore hanno? È come se al Salone del Libro di Torino fosse consentito l’accesso solo alle case editrici.

Quanti libri comprerebbe Mondadori a Feltrinelli?

Credo che se quello scrittore avesse speso le sue energie per raccogliere un decimo di follower tra chi i libri li legge, le sue vendite sarebbero state molto più soddisfacenti.

E non dirmi che chi scrive è anche un lettore, perché è ovvio che è così (o dovrebbe esserlo), ma dimmi, piuttosto, quanti libri privi di casa editrice hai nella tua libreria personale? Che non siano i tuoi m’intendo!

Se non ci sosteniamo a vicenda, come possiamo pretendere che una persona, che sta semplicemente cercando un bel libro da leggere, perda tempo e soldi dietro a un libro autopubblicato?

Non possiamo.

Crediamo davvero che avere dei prezzi altamente competitivi (discorso che vale solo per gli ebook) sia sufficiente per dare problemi al dominio delle case editrici?

Sì, ma sbagliamo.

Il nostro progetto è appena nato, ma non è un’idea nuova. Forse ci hai pensato ancora anche tu. Qualcuno ci ha già provato, ma non è andata bene purtroppo. Gli ideali erano gli stessi, ma il metodo era diverso. Spero che il nostro si riveli vincente, col tempo, perché significherebbe fare la differenza.

Dietro al progetto non c’è un’associazione, non ci sono volontari, non c’è gente che lo fa quando può, seppur con tutto l’impegno. Questa è un’attività commerciale e, come tutte le attività, lotta ogni giorno per sopravvivere e prosperare. Se vogliamo sopravvivere, dobbiamo aiutare chi fa autopubblicazione a diventare autorevole come chi viene proposto da una casa editrice.

Vorremmo chiederti di cambiare mentalità. Di sentirti meno self e più parte di qualcosa che va alimentato e aiutato a crescere da tutti.

(Io ti chiederei anche di comprare le bellissime magliette dello shop e di indossarle mentre sei a spasso in cerca di idee, tanto per fare promozione al progetto, ma mia moglie ritiene che sia da sfacciati, quindi...)

Chi ama la scrittura, sogna di potersi dedicare solo a quella. Rubare del tempo alla propria passione per improvvisarsi editore, correttore, traduttore, grafico, distributore, creatore di contenuti promozionali (sì insomma, hai capito) è seccante, e spesso anche frustrante. Il nostro progetto, che si propone per darti una mano, potrebbe incuriosirti. Specialmente se hai postato il tuo libro associato a ogni animale della famiglia, in spiaggia, sulla neve, mentre lo sfogli… se hai postato citazioni tratte anche dai “ringraziamenti”, e non sai più cosa inventarti.

Ma anche tu, anzi, proprio tu, che della scrittura ne hai fatto un lavoro, che hai acquisito competenze in tutti gli aspetti dell’autopubblicazione e che hai un pubblico, dovresti dare una mano al progetto proprio per aumentare la fiducia del pubblico nei confronti della nostra categoria. Perché gli altri non sono tuoi concorrenti, sono quelli che fanno compagnia al tuo pubblico mentre aspetta l’uscita del tuo prossimo libro.

La reputazione del singolo alimenterà quella del gruppo, e quando il gruppo sarà percepito come affidabile, tutti ne trarranno beneficio.

Le case editrici non rappresentano il male, dobbiamo imparare da loro. Come attività commerciali puntano al successo grazie ai titoli che selezionano e propongono. E così dobbiamo fare noi, come progetto fatto di persone autopubblicate, selezionando i titoli che possono dare forza e credibilità al gruppo e aiutandoli a essere trovati.

Come? Promuovendo i singoli, il sito, ogni gadget, tutto ciò che può attrarre chi è interessato a comprare un libro autopubblicato, anche se in quel momento stava cercando una tazza per la festa del papà (capisci perché il servizio non è gratuito?). Creando una comunità di lettori capace di accogliere libri autopubblicati con fiducia e diffondere la loro esperienza. Della comunità di lettori, dobbiamo farne parte anche tutti noi.

Ci pensi che bello sarebbe leggere un commento positivo su un tuo libro, scritto da un collega che l’ha letto davvero?

Ma che soddisfazione sarebbe, scrivere un commento positivo su un libro di un collega che abbiamo letto e apprezzato?

Almeno in una cosa, però, dobbiamo differenziarci dalle case editrici. Vorremmo che nessuno fosse lasciato indietro, si sentisse cestinato o rifiutato: è faticoso scrivere un libro, e la fatica merita rispetto.Tra di noi ci sono persone che non solo scrivono, si offrono come editor e spiegano come fare promozione. E questo non può che essere un bene.

Noi di librisenzacasa ci impegnamo a offrire recensioni positive a chi è pronto, ma allo stesso modo (anzi, con maggior cura) ci impegnamo a dare consigli su come migliorare un testo che non ha convinto il pubblico, anche invitandoti a chiedere aiuto a persone che fanno parte del progetto e hanno le competenze per farlo.

Potrebbe anche capitare che ti consigliamo di darti ai blog, o creare un gruppo su Facebook. Non sarebbe per criticare la tua scrittura o il tuo stile, ma perché l’idea di raccontare in modo quasi poetico l’impatto che il tuo gatto ha avuto sulla tua vita, è più adatta a quei luoghi (e riscuoterebbe più successo) che a un prodotto editoriale.

Quindi, se vuoi sapere davvero com’è il tuo libro prima di pubblicarlo, avvicinati senza timore, nessuno ti farà del male (certe critiche possono lasciare segni profondi!).

E se invece hai già pubblicato e cerchi credibilità, siamo qui per questo.

Ti aspettiamo allora, niente scuse!


Per verba, ad vitam

LSC

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